Palazzo degli Specchi, Ferrara
Ancora fino a poco tempo fa questa struttura appariva come una moderna costruzione in vetro e cemento, ma avvicinandosi si intuiva subito che qualcosa non andava...
Questo complesso, di circa 50 mila metri quadri, edificato nell'immediata periferia di Ferrara, che avrebbe dovuto essere destinato ad appartamenti, uffici, negozi, un centro direzionale, uffici privati e pubblici, un hotel e un centro sportivo, con parcheggi interrati, e che avrebbe dovuto ospitare almeno 7000 persone, era decisamente moderno per l'epoca e per il contesto in cui si inseriva, ma fu abbandonato poco dopo l'ultimazione dei lavori, e in quasi trent'anni fu utilizzato solo come dimora per qualche clandestino e fu regno incontrastato di writers e vandali, oltre a qualche ladro di materie prime.
La causa di questo declino è da ricondurre a comprovate infiltrazioni mafiose nella committenza, infatti a conclusione di indagini della Criminalpol, poche settimane dopo la chiusura del cantiere, l'intero complesso fu colpito da sequestro giudiziario dell'intera proprietà per un valore presunto di circa 500 miliardi di lire.
Il trascorrere del tempo solidificò l'intero complesso con la sua ineluttabile patina, fatta di polveri, calcare, memorie...
Il degrado diventò il suo sinonimo, diventando un simbolo negativo per la città...
Diversi interventi di controllo e bonifica furono attuati negli anni successivi, con pareri contrastanti nei risultati percepiti...
Il passeggiare nelle immediate prossimità di questo colosso immobiliare, composto di edifici, strade, aree scoperte, in questo stato di immobilismo e degrado mi ha fatto avvertire un un corto circuito temporale, portandomi fuori dal tempo e dallo spazio, le forme moderniste e surreali mi hanno ricondotto alle visioni oniriche di De Chirico.
Questo complesso, di circa 50 mila metri quadri, edificato nell'immediata periferia di Ferrara, che avrebbe dovuto essere destinato ad appartamenti, uffici, negozi, un centro direzionale, uffici privati e pubblici, un hotel e un centro sportivo, con parcheggi interrati, e che avrebbe dovuto ospitare almeno 7000 persone, era decisamente moderno per l'epoca e per il contesto in cui si inseriva, ma fu abbandonato poco dopo l'ultimazione dei lavori, e in quasi trent'anni fu utilizzato solo come dimora per qualche clandestino e fu regno incontrastato di writers e vandali, oltre a qualche ladro di materie prime.
La causa di questo declino è da ricondurre a comprovate infiltrazioni mafiose nella committenza, infatti a conclusione di indagini della Criminalpol, poche settimane dopo la chiusura del cantiere, l'intero complesso fu colpito da sequestro giudiziario dell'intera proprietà per un valore presunto di circa 500 miliardi di lire.
Il trascorrere del tempo solidificò l'intero complesso con la sua ineluttabile patina, fatta di polveri, calcare, memorie...
Il degrado diventò il suo sinonimo, diventando un simbolo negativo per la città...
Diversi interventi di controllo e bonifica furono attuati negli anni successivi, con pareri contrastanti nei risultati percepiti...
Il passeggiare nelle immediate prossimità di questo colosso immobiliare, composto di edifici, strade, aree scoperte, in questo stato di immobilismo e degrado mi ha fatto avvertire un un corto circuito temporale, portandomi fuori dal tempo e dallo spazio, le forme moderniste e surreali mi hanno ricondotto alle visioni oniriche di De Chirico.
Copyright – Le fotografie qui esposte sono protette da copyright ©Daniele Cirelli.
Ogni utilizzo non autorizzato delle stesse verrà perseguito a termini di legge. In caso di necessità di utilizzo contattare l’autore
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