Sottrazioni
quintessenza della pianura, geometrie lineari, solitudine, vastità
Il paesaggio malinconico sottratto a se stesso dalle nebbie,
che silenziosamente cancellano la constatazione del reale,
isolandoci in una sorta di laconica transizione temporale
dove lo sguardo inconsapevole tende a puntare oltre l’immagine,
depredata di riferimenti verso un infinito percettibile,
segnato dall’intervallo incerto tra il visibile e l’invisibile.
Il paesaggio malinconico sottratto a se stesso dalle nebbie,
che silenziosamente cancellano la constatazione del reale,
isolandoci in una sorta di laconica transizione temporale
dove lo sguardo inconsapevole tende a puntare oltre l’immagine,
depredata di riferimenti verso un infinito percettibile,
segnato dall’intervallo incerto tra il visibile e l’invisibile.
Un profilo per un momento
apparve nella nebbia e scomparve di nuovo,
come se il mondo si fosse creato in quel momento...
..e subito si fosse cancellato.
Janet Fitch
È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l’altro,
Ognuno è solo (…)
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l’altro,
Ognuno è solo.
Hermann Hesse
apparve nella nebbia e scomparve di nuovo,
come se il mondo si fosse creato in quel momento...
..e subito si fosse cancellato.
Janet Fitch
È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l’altro,
Ognuno è solo (…)
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l’altro,
Ognuno è solo.
Hermann Hesse
Copyright – Le fotografie qui esposte sono protette da copyright ©Daniele Cirelli.
Ogni utilizzo non autorizzato delle stesse verrà perseguito a termini di legge. In caso di necessità di utilizzo contattare l’autore
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