I l C o m p i a n t o
Compianto sul Cristo morto - Niccolò dell'Arca - Bologna, Chiesa di S.Maria della Vita (1462)
C’è più di un motivo per cui Gabriele D’Annunzio, quando una sera d’autunno a Bologna entrò con il padre nella Chiesa di Santa Maria della Vita per ascoltare musica sacra, rimase impietrito di fronte al gruppo di sette figure in terracotta di Niccolò dell’Arca. Si tratta infatti, di un capolavoro della scultura quattrocentesca di cui difficilmente si riscontrano eguali nella storia dell’arte per quel che riguarda la forza e l’intensità drammatica. L’opera è composta da sei figure a grandezza naturale che circondano il Cristo giacente, disteso con la testa reclinata su un cuscino.
La Madonna, con le mani giunte strette a pugno una contro l’altra, appare piegata da un lato quasi come fosse spezzata, il viso straziato dal dolore per la perdita del figlio; San Giovanni, l’unico uomo, si pone al centro della scena e piange in modo sommesso con un palmo della mano nell’atto di reggere il mento; la Maddalena che arriva di corsa come se fosse spinta da una forza misteriosa che la rende scomposta, con la veste svolazzante, si offre agli occhi dell’osservatore con il viso deformato dalla bocca spalancata, dalla quale sembra poter udire uno straziante urlo, e gli occhi bassi che guardano il corpo pieni di lacrime; Maria di Cleofa tende le mani come per nascondere alla vista la scena di morte e sembra quasi tremare, con le vesti agitate dal vento e Maria Salomè poggia le mani sulle ginocchia come a sorreggersi per non soccombere allo strazio. Staccata dagli altri si trova una figura inginocchiata con abiti rinascimentali, che rappresenta probabilmente il committente, anche se in molti lo identificano come Nicodemo, l’ebreo che tolse Gesù dalla croce insieme a Giuseppe di Arimatea.
(La Stampa, 06-06-2016)
La Madonna, con le mani giunte strette a pugno una contro l’altra, appare piegata da un lato quasi come fosse spezzata, il viso straziato dal dolore per la perdita del figlio; San Giovanni, l’unico uomo, si pone al centro della scena e piange in modo sommesso con un palmo della mano nell’atto di reggere il mento; la Maddalena che arriva di corsa come se fosse spinta da una forza misteriosa che la rende scomposta, con la veste svolazzante, si offre agli occhi dell’osservatore con il viso deformato dalla bocca spalancata, dalla quale sembra poter udire uno straziante urlo, e gli occhi bassi che guardano il corpo pieni di lacrime; Maria di Cleofa tende le mani come per nascondere alla vista la scena di morte e sembra quasi tremare, con le vesti agitate dal vento e Maria Salomè poggia le mani sulle ginocchia come a sorreggersi per non soccombere allo strazio. Staccata dagli altri si trova una figura inginocchiata con abiti rinascimentali, che rappresenta probabilmente il committente, anche se in molti lo identificano come Nicodemo, l’ebreo che tolse Gesù dalla croce insieme a Giuseppe di Arimatea.
(La Stampa, 06-06-2016)
Copyright – Le fotografie qui esposte sono protette da copyright ©Daniele Cirelli.
Ogni utilizzo non autorizzato delle stesse verrà perseguito a termini di legge. In caso di necessità di utilizzo contattare l’autore
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